Codice Civile art. 2424 - Contenuto dello stato patrimoniale (1).Contenuto dello stato patrimoniale (1). [I]. Lo stato patrimoniale deve essere redatto in conformità al seguente schema. Attivo: A) Crediti verso soci per versamenti ancora dovuti, con separata indicazione della parte già richiamata. B) Immobilizzazioni, con separata indicazione di quelle concesse in locazione finanziaria: I - Immobilizzazioni immateriali: 1) costi di impianto e di ampliamento; 2) costi di sviluppo (2); 3) diritti di brevetto industriale e diritti di utilizzazione delle opere dell'ingegno; 4) concessioni, licenze, marchi e diritti simili; 5) avviamento; 6) immobilizzazioni in corso e acconti; 7) altre. Totale. II - Immobilizzazioni materiali: 1) terreni e fabbricati; 2) impianti e macchinario; 3) attrezzature industriali e commerciali; 4) altri beni; 5) immobilizzazioni in corso e acconti. Totale. III - Immobilizzazioni finanziarie, con separata indicazione, per ciascuna voce dei crediti, degli importi esigibili entro l'esercizio successivo: 1) partecipazioni in: a) imprese controllate; b) imprese collegate; c) imprese controllanti; d) imprese sottoposte al controllo delle controllanti (3); d-bis) altre imprese (4); 2) crediti: a) verso imprese controllate; b) verso imprese collegate; c) verso controllanti; d) verso imprese sottoposte al controllo delle controllanti; d-bis) verso altri (5); 3) altri titoli; 4) strumenti finanziari derivati attivi (6). Totale. Totale immobilizzazioni (B); C) Attivo circolante: I - Rimanenze: 1) materie prime, sussidiarie e di consumo; 2) prodotti in corso di lavorazione e semilavorati; 3) lavori in corso su ordinazione; 4) prodotti finiti e merci; 5) acconti. Totale II - Crediti, con separata indicazione, per ciascuna voce, degli importi esigibili oltre l'esercizio successivo: 1) verso clienti; 2) verso imprese controllate; 3) verso imprese collegate; 4) verso controllanti; 5) verso imprese sottoposte al controllo delle controllanti (7); 5-bis) crediti tributari (7); 5-ter) imposte anticipate (7); 5-quater) verso altri (7); Totale. III - Attività finanziarie che non costituiscono immobilizzazioni: 1) partecipazioni in imprese controllate; 2) partecipazioni in imprese collegate; 3) partecipazioni in imprese controllanti; 3-bis) partecipazioni in imprese sottoposte al controllo delle controllanti (8); 4) altre partecipazioni; 5) strumenti finanziari derivati attivi (9); 6) altri titoli. Totale. IV - Disponibilità liquide: 1) depositi bancari e postali; 2) assegni; 3) danaro e valori in cassa. Totale. Totale attivo circolante (C). D) Ratei e risconti (10). Passivo: A) Patrimonio netto: I - Capitale. II - Riserva da soprapprezzo delle azioni. III - Riserve di rivalutazione. IV - Riserva legale. V - Riserve statutarie. VI - Altre riserve, distintamente indicate (11). VII - Riserva per operazioni di copertura dei flussi finanziari attesi (11). VIII - Utili (perdite) portati a nuovo (11). IX - Utile (perdita) dell'esercizio (11). X - Riserva negativa per azioni proprie in portafoglio (11). Totale. B) Fondi per rischi e oneri: 1) per trattamento di quiescenza e obblighi simili; 2) per imposte, anche differite (12); 3) strumenti finanziari derivati passivi (12); 4) altri (12); Totale. C) Trattamento di fine rapporto di lavoro subordinato. D) Debiti, con separata indicazione, per ciascuna voce, degli importi esigibili oltre l'esercizio successivo: 1) obbligazioni; 2) obbligazioni convertibili; 3) debiti verso soci per finanziamenti; 4) debiti verso banche; 5) debiti verso altri finanziatori; 6) acconti; 7) debiti verso fornitori; 8) debiti rappresentati da titoli di credito; 9) debiti verso imprese controllate; 10) debiti verso imprese collegate; 11) debiti verso controllanti; 11-bis) debiti verso imprese sottoposte al controllo delle controllanti (13); 12) debiti tributari; 13) debiti verso istituti di previdenza e di sicurezza sociale; 14) altri debiti. Totale. E) Ratei e risconti (14). [II]. Se un elemento dell'attivo o del passivo ricade sotto più voci dello schema, nella nota integrativa deve annotarsi, qualora ciò sia necessario ai fini della comprensione del bilancio, la sua appartenenza anche a voci diverse da quella nella quale è iscritto. [...] (15). [III]. È fatto salvo quanto disposto dall'articolo 2447-septies con riferimento ai beni e rapporti giuridici compresi nei patrimoni destinati ad uno specifico affare ai sensi della lettera a) del primo comma dell'articolo 2447-bis. (1) V. nota al Capo V. (2) L'art. 6, comma 4, lettera a), d.lg. 18 agosto 2015, n. 139 ha sostituito le parole: «2) costi di ricerca, di sviluppo e di pubblicità» con le parole: «2) costi di sviluppo». Ai sensi dell'art. 12, comma 1, d.lg. n. 139, cit., la presente disposizione entra in vigore dal 1° gennaio 2016 e si applica « ai bilanci relativi agli esercizi finanziari aventi inizio a partire da quella data ». (3) L'art. 6, comma 4, lettera b), d.lg. n. 139 del 2015 cit. ha sostituito le parole: «d) altre imprese» con le parole: «d) imprese sottoposte al controllo delle controllanti». . Per l'entrata in vigore e le disposizioni di applicazione, v. nota 2. (4) Lettera aggiunta dall'art. 6, comma 4, lettera b), d.lg. n. 139 del 2015. Per l'entrata in vigore e le disposizioni di applicazione, v. nota 2. (5) L'art. 6, comma 4, lettera c), d.lg. n. 139 del 2015, cit. ha sostituito le parole: «2) crediti: a) verso imprese controllate; b) verso imprese collegate; c) verso controllanti; d) verso altri» con le parole: «2) crediti: a) verso imprese controllate; b) verso imprese collegate; c) verso controllanti; d) verso imprese sottoposte al controllo delle controllanti; d-bis) verso altri». Per l'entrata in vigore e le disposizioni di applicazione, v. nota 2. (6) L'art. 6, comma 4, lettera d), d.lg. n. 139 del 2015 cit. ha sostituito le parole: «4) azioni proprie, con indicazioni anche del valore nominale complessivo» con le parole: «4) strumenti finanziari derivati attivi». Per l'entrata in vigore e le disposizioni di applicazione, v. nota 2. (7) L'art. 6, comma 4, lettera e), d.lg. n. 139 del 2015, cit. ha sostituito le parole: «4-bis) crediti tributari; 4-ter) imposte anticipate; 5) verso altri;» con le parole: «5) verso imprese sottoposte al controllo delle controllanti; 5-bis) crediti tributari; 5-ter) imposte anticipate; 5-quater) verso altri». Per l'entrata in vigore e le disposizioni di applicazione, v. nota 2. (8) L'art. 6, comma 4, lettera f), d.lg. n. 139 del 2015, ha inserito, dopo le parole: «3) partecipazioni in imprese controllanti» le parole: «3-bis) partecipazioni in imprese sottoposte al controllo delle controllanti». Per l'entrata in vigore e le disposizioni di applicazione, v. nota 2. (9) L'art. 6, comma 4, lettera f), d.lg. n. 139 del 2015 ha sostituito le parole: «5) azioni proprie, con indicazione anche del valore nominale complessivo;» con le parole: «5) strumenti finanziari derivati attivi». Per l'entrata in vigore e le disposizioni di applicazione, v. nota 2. (10) L'art. 6, comma 4, lettera g), d.lg. n. 139 del 2015, cit. ha sostituito le parole: «D) Ratei e risconti, con separata indicazione del disaggio su prestiti» con le parole: «D) Ratei e risconti». Per l'entrata in vigore e le disposizioni di applicazione, v. nota 2. (11) L'art. 6, comma 4, lettera h), d.lg. n. 139 del 2015, cit. ha sostituito le parole: «VI - Riserva per azioni proprie in portafoglio. VII - Altre riserve, distintamente indicate. VIII - Utili (perdite) portati a nuovo. IX - Utile (perdita) dell'esercizio.» con le parole: «VI - Altre riserve, distintamente indicate. VII - Riserva per operazioni di copertura dei flussi finanziari attesi. VIII - Utili (perdite) portati a nuovo. IX - Utile (perdita) dell'esercizio. X - Riserva negativa per azioni proprie in portafoglio.» Per l'entrata in vigore e le disposizioni di applicazione, v. nota 2. (12) L'art. 6, comma 4, lettera i), d.lg. n. 139 del 2015, ha sostituito le parole: «2) per imposte, anche differite; 3) altri» con le parole: «2) per imposte, anche differite; 3) strumenti finanziari derivati passivi; 4) altri». Per l'entrata in vigore e le disposizioni di applicazione, v. nota 2. (13) Numero inserito dall'art. 6, comma 4, lettera l, d.lg. n. 139 del 2015, cit. Per l'entrata in vigore e le disposizioni di applicazione, v. nota 2. (14) L'art. 6, comma 4, lettera m), d.lg. n. 139 del 2015, cit. ha sostituito le parole: «E) Ratei e risconti, con separata indicazione dell'aggio su prestiti.» con le parole: «E) Ratei e risconti». Per l'entrata in vigore e le disposizioni di applicazione, v. nota 2. (15) Comma abrogato dall'art. 6, comma 4, lettera n), d.lg. n. 139 del 2015, cit. Il testo recitava: «In calce allo stato patrimoniale devono risultare le garanzie prestate direttamente o indirettamente, distinguendosi fra fideiussioni, avalli, altre garanzie personali e garanzie reali, ed indicando separatamente, per ciascun tipo, le garanzie prestate a favore di imprese controllate e collegate, nonché di controllanti e di imprese sottoposte al controllo di queste ultime; devono inoltre risultare gli altri conti d'ordine». Per l'entrata in vigore e le disposizioni di applicazione, v. nota 2. InquadramentoLo stato patrimoniale rappresenta la situazione patrimoniale e finanziaria della società. Nello stato patrimoniale sono indicate le attività, le passività e il patrimonio netto della società alla data di chiusura dell'esercizio. L'art. 2424 del codice civile prescrive uno schema obbligatorio, analitico e redatto in modo tale da evidenziare aggregati parziali. La forma dello stato patrimoniale è quella a sezioni contrapposte, denominate rispettivamente Attivo e Passivo. La sezione Attivo è suddivisa in quattro classi di voci evidenziate da lettere maiuscole dell'alfabeto: A) Crediti verso soci per versamenti ancora dovuti, con separata indicazione della parte già richiamata; B) Immobilizzazioni, con separata indicazione di quelle concesse in locazione finanziaria; C) Attivo circolante; D) Ratei e risconti. Le classi B e C sono suddivise, a loro volta, in sottoclassi contrassegnate da numeri romani: B. Immobilizzazioni I. Immobilizzazioni immateriali II. Immobilizzazioni materiali III. Immobilizzazioni finanziarie, con separata indicazione, per ciascuna voce dei crediti, degli importi esigibili entro l'esercizio successivo C. Attivo circolante I. Rimanenze II. Crediti, con separata indicazione, per ciascuna voce, degli importi esigibili oltre l'esercizio successivo III. Attività finanziarie che non costituiscono immobilizzazioni IV. Disponibilità liquide Ciascuna sottoclasse è suddivisa in voci contrassegnate da numeri arabi. Alcune di queste voci sono poi suddivise in sotto-voci, contrassegnate da lettere minuscole dell'alfabeto (ciò avviene unicamente per le partecipazioni e per i crediti, compresi tra le immobilizzazioni). La sezione del Passivo è suddivisa in cinque classi di voci evidenziate da lettere maiuscole dell'alfabeto: A) Patrimonio netto; B) Fondi per rischi e oneri; C) Trattamento di fine rapporto di lavoro subordinato; D) Debiti, con separata indicazione, per ciascuna voce, degli importi esigibili oltre l'esercizio successivo; E) Ratei e risconti. Le classi A, B e D sono suddivise, a loro volta, in voci contrassegnate, quanto alla classe A da numeri romani e, quanto alle classi B e D, da numeri arabi. L'art. 2424, comma 2, c.c. stabilisce che «se un elemento dell'attivo o del passivo ricade sotto più voci dello schema, nella nota integrativa deve annotarsi, qualora ciò sia necessario ai fini della comprensione del bilancio, la sua appartenenza anche a voci diverse da quella nella quale è iscritto». L'iscrizione dell'elemento dell'attivo o del passivo che ricadrebbe sotto più voci è effettuata nella voce che il redattore del bilancio ritiene possa essere più rilevante rispetto alle esigenze conoscitive degli utilizzatori del bilancio, salvo i casi in cui singoli principî contabili prevedano un trattamento specifico. La classificazione degli elementi dell'attivo è effettuata principalmente sulla base del criterio della destinazione, in base al quale, ai sensi di quanto disposto dall'art. 2424-bis, comma 1, del codice civile, «gli elementi patrimoniali destinati ad essere utilizzati durevolmente devono essere iscritti tra le immobilizzazioni». Per quanto riguarda i crediti, lo schema fornisce alcune informazioni di natura finanziaria (in base al periodo di tempo entro il quale i crediti si trasformeranno in disponibilità liquide, convenzionalmente rappresentato dall'esercizio). Nello schema, infatti, occorre indicare separatamente: i) i crediti iscritti tra le immobilizzazioni finanziarie (di origine finanziaria) i cui importi sono esigibili entro l'esercizio successivo e ii) i crediti iscritti nell'attivo circolante i cui importi sono esigibili oltre l'esercizio successivo. La classificazione delle voci del passivo è effettuata principalmente sulla base della natura delle fonti di finanziamento; ciò al fine di distinguere i mezzi di terzi dai mezzi propri. Analogamente a quanto previsto per i crediti iscritti nell'attivo circolante, lo schema obbligatorio di stato patrimoniale richiede anche per i debiti l'indicazione degli importi esigibili oltre l'esercizio successivo. L'eliminazione dei conti d'ordine dallo schema di stato patrimonialeIn sede di recepimento della Direttiva 2013/34/UE è stata espunta la previsione di cui al comma 3 dell'art. 2424 c.c. e, nello stesso tempo, è stato introdotto l'obbligo di indicare nella nota integrativa gli impegni, le garanzie e le passività potenziali non risultanti dallo stato patrimoniale. Gli adattamenti delle voci in relazione alle modifiche dei criteri di cui all'art. 2426 c.c.Il Trib. Milano sez. impresa, n. 8577/2020 ha analizzato la tematica del trattamento contabile del finanziamento soci evidenziando come, secondo l'orientamento ormai consolidato della giurisprudenza, la postergazione legale derivante dall'anomalia del finanziamento nella situazione di crisi dell'impresa descritta dall'art. 2467 c.c. si traduce, anche nel corso della vita della società, in una vera e propria causa di inesigibilità del credito del socio verso la società sino all'avvenuto soddisfacimento di tutti gli altri creditori ma il socio finanziatore può pretendere dalla società il rimborso anche prima che tutti i creditori beneficiari della postergazione siano stati soddisfatti, se la società ha superato la situazione di difficoltà economico-finanziaria che aveva reso anomalo il finanziamento. Ne deriva che ai fini della valutazione della fondatezza dell'eccezione di inesigibilità sollevata dalla società è necessario verificare la sussistenza delle condizioni della postergazione legale al momento dell'erogazione del finanziamento oltre che la loro persistenza sino al momento della richiesta di restituzione. La giurisprudenza di legittimità più recente ha affermato, infatti, al riguardo, che " In tema di finanziamento dei soci in favore della società, la postergazione disposta dall'art. 2467 c.c. opera già durante la vita della società e non solo nel momento in cui si apra un concorso formale con gli altri creditori sociali, integrando una condizione di inesigibilità legale e temporanea del diritto del socio alla restituzione del finanziamento sino a quando non sia superata la situazione di difficoltà economico-finanziaria prevista dalla norma; ne consegue che la società è tenuta a rifiutare al socio il rimborso del finanziamento, in presenza della indicata situazione, ove esistente al momento della concessione del finanziamento, ed a quello della richiesta di rimborso…" mentre " il giudice dovrà accertare se sussista, in concreto, una delle situazioni ex art. 2467, comma 2, c.c. non solo al momento del prestito (dies storico statico), ma anche al momento della richiesta di rimborso e sino alla pronuncia, trattandosi di una condizione di inesigibilità del credito." (v. Cass. n. 12944/2019 anche in motivazione; Trib. Milano n. 7265/2016; Trib. Milano n. 3621/2014). L'onere della prova dell'esistenza e persistenza della causa di inesigibilità del credito in questione grava ovviamente sulla società debitrice, trattandosi di un fatto impeditivo del diritto del socio finanziatore ad ottenere la restituzione del prestito (Trib. Milano n. 7265/2016; Trib. Milano 11 gennaio 2013 nella causa RG 45275/2010).
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